Il 2020 è stato sicuramente un anno di grandi cambiamenti ed in alcuni casi stravolgimenti; il mondo del lavoro, al pari del settore dei trasporti ha subito una vera e propria rivoluzione, con innovazioni e cambiamenti che hanno caratterizzato la stragrande maggioranza dei settori.
In un trend iniziato dall’accelerarsi del processo di digitalizzazione, le aziende pubbliche e private ed i lavoratori stanno abbandonando la struttura dell’ufficio, e del rapporto datore-dipendente, per accogliere una svariata serie di alternative, che tra sistemi flessibili e ibridi condizioneranno e continueranno a condizionare il futuro del mondo del lavoro.
Il boom del freelancing
Come già accennato la digitalizzazione aveva da un pezzo avviato un processo di cambiamento in moltissimi settori. L’aumento del numero di professioni che possono essere svolte in location completamente diverse rispetto ad una sede centrale di un’azienda è sicuramente un precursore dei fenomeni che stiamo vivendo oggi.
L’esternalizzazione di alcune aree aziendali come il customer service o la programmazione, verso aziende di outsourcing localizzate in aree in cui il costo della manodopera è decisamente inferiore, ha probabilmente contribuito a confermare che è possibile lavorare per obiettivi comuni, senza per forza condividere lo stesso tetto.
Grazie a queste spinte, ed alle specializzazioni in ambiti digitali, sempre più professionisti scelgono di intraprendere una carriera da freelancer, e di lavorare autonomamente per progetti, acquisendo clienti, ed una flessibilità professionale che può consentire di spaziare di più rispetto ad un rapporto di lavoro da dipendente.
Le aziende dalla loro, seppur con rischi di turnover maggiori, si ritrovano ad avere una maggiore flessibilità per terminare contratti, e minori costi (pagare una fattura è decisamente un costo inferiore rispetto a dover pagare salari, previdenza sociale e vari).
Smart working
Per quanto concerne lo smart-working sono moltissimi i consigli che si possono trovare online, e tra tutti, quelli forniti da professionisti che da anni svolgono le loro professioni da casa sono sicuramente quelli di maggior valore, il che dimostra che questa tipologia di impiego, che nello stivale è nota anche come telelavoro, non è affatto frutto degli eventi del 2020, ma anzi, è un concetto che è stato introdotto nell’ordinamento italiano nel 1998.
Si possono avere condizioni di smartworking al 100%, o smartworking parziale, a seconda di varie necessità! Molte aziende inoltre, concedono permessi temporanei per facilitare i periodi di maternità e paternità a neogenitori, e rendere il loro rientro nel mondo lavorativo più semplice e graduale.
Nomadi digitali
Il termine nomade digitale è stato coniato per descrivere chi lavora in smartworking trasferendosi di posto in posto. Si tratta di professionisti che vivono una vita lavorativa completamente al di fuori dell’ambiente “ufficio” tradizionale, accedendo semplicemente a spazi in cui sono in grado di avere un accesso ad internet dal proprio pc, tablet o smartphone.
A differenza di expat e smart worker i nomadi digitali sono indipendenti da una posizione stabile e fissa, e spesso hanno fatto conciliare questa scelta professionale con la loro passione per il viaggio, così da poter esplorare nuovi posti, con l’obiettivo di trasformare la vita in una lunga vacanza!
Nomadi Digitali non vanno confusi con gli espatriati (coloro che vivono e lavorano in un Paese straniero che non è il loro), né con i telelavoratori (coloro che lavorano da un luogo di residenza permanente e non cambiano luogo per viaggiare). Sono invece indipendenti dalla posizione e resilienti, in movimento pur essendo ancora coinvolti nel loro lavoro. Ovviamente la vita da turista non è esattamente identica a quella da nomade digitale, che per conciliare lavoro e spostamenti spesso limita i giorni effettivi di vacanze.
Il mondo in cui viviamo è fortemente condizionato dalla tecnologia e dal progresso, ed il futuro che a volte può sembrare ricco di sfide è in realtà affascinante! Dalle auto che si guidano da sole, all’intelligenza artificiale che sempre più spesso è in grado di gestire interamente richieste di contatto e conversazioni “servizio clienti”, ci sono moltissimi segnali su quale sia l’impatto dell’automazione e della digitalizzazione sul mondo del lavoro. Anche se queste tecnologie che aumentano la produttività possono sembrare una minaccia per molti impieghi, in realtà potranno spingerci come specie a cercare di risolvere problemi sempre più complessi, ed a migliorare di giorno in giorno, mese in mese, ed anno in anno la nostra esperienza di vita.